RACCOMANDAZIONI PER IL CONSUMO DEI CHIODINI
I chiodini se non vengono trattati adeguatamente PROVOCANO SINDROME GASTROINTESTINALE, perciò:
- utilizzate solo funghi giovani, con il cappello ancora chiuso o appena aperto;
- scartate sempre il gambo, perchè troppo coriaceo e indigesto anche dopo cottura;
- dopo averli lavati, FATE BOLLIRE I CHIODINI PER ALMENO 20 MINUTI E BUTTATE L'ACQUA DI COTTURA;
LA BOLLITURA E' INDISPENSABILE, solo dopo questo trattamento si possono consumare con tranqullità.
Inoltre: NON SURGELATE I CHIODINI CRUDI

Schede micologiche:
Armillaria Mellea  (Vahl) P. Kummer
Fuhr. Pilzk. (Zerbst): 134 (1871)

Febbraio, 2015Posted by R. Tizzoni-gmb

 

Nomi dialettali biellesi: ciudin, famjòle, urgine

Descrizione:

Cappello
Da 20 a 100 (150) mm. di diametro, convesso, umbonato, appianato a maturità, bruno oliva, bruno rossastro, giallo miele, bruno grigiognolo, secondo le diverse forme ecologiche. Più scuro al centro dove è ricoperto da minute squame che in parte scompaiono con l'età.
Lamelle
Piuttosto rade, largamente adnate e brevemente decorrenti, biancastre poi brunicce, macchiettate di bruno rossiccio.
Gambo
Lungo e slanciato, 50 - 120 mm. x 5 – 15 mm., assottigliato e fascicolato, forforaceo, tenace ed elastico. Di colore variabile secondo le diverse forme ecologiche (come per il cappello): biancastro, rosato, giallognolo, brunastro, arancio chiaro, etc. con tinte più cariche verso la base. Con anello duraturo bianco pallido nella parte superiore, giallastro in quella inferiore.

Carne
Rosa pallido, soda nel cappello, coriacea nel gambo. Odore fungino, sapore acidulo e amarognolo.
Spore
Ellittiche, lisce, 7 – 9 x 5 – 7 micron.
Habitat
Crescono da metà autunno sia come parassiti su alberi viventi di latifoglia, sia come saprofiti su ceppaie e residui legnosi.

Note tassonomiche
Note tassonomiche Specie morfologicamente molto variabile, attualmente frazionata in altri taxa tra cui: Armillaria ostoyae (Romagnesi) Herink, con cappello bruno- rossastro, parassita alberi vivi di conifere; Armillaria cepistipes Velen., con gambo leggermente bulboso, forma cespi di pochi esemplari, talvolta terricolo e solitario per la crescita su resti legnosi interrati; Armillaria gallica Marxmüller & Romagnesi, con gambo nettamente bulboso e ricoperto da resti di velo giallo, a piccoli gruppi o isolato come la specie precedente.

Per le descrizioni complete consultare i tre volumi dell' Atlante iconografico dei funghi d'Italia edito dall' Associazione Micologica Bresadola, disponibili presso la sede del Gruppo Micologico Biellese e su: http:// www.gboropa.it/Shop/Libri.htm

Iconografia tratta da: J. B. Barla, 1888. Les champignons del alpes-maritimes; nuova edizione a cura M. Candusso – 1996, Libreria Basso. Alassio.